I processi di finitura delle superfici metalliche sono complessi, e costituiti da molte fasi che richiedono l’utilizzo di determinati materiali e strumentazioni per poter funzionare alla perfezione e assicurare così una riuscita perfetta.
Come può inserirsi l’economia circolare in un contesto come questo, da sempre caratterizzato da un grande dispiego di risorse?
Bama Technologies cerca di rispondere a questa domanda, e soprattutto a questo impegno, attraverso una serie di innovazioni del processo produttivo che, se da una parte richiedono l’impiego di ingenti risorse economiche, dall’altro ripagano ampiamente attraverso una maggiore tutela dell’ambiente.
In particolare, questo avviene per il riciclo dell’acqua.
L’economia circolare di Bama: un’attenzione particolare al riutilizzo delle acque
Siamo a Turbigo, in provincia di Milano. Qui sorge lo stabilimento di Bama Technologies, azienda che da più di 40 anni è attiva nel campo della finitura delle superfici metalliche. Un settore complesso, che si rivolge ad altre industrie, che hanno bisogno di metalli trattati in modo particolare per le loro produzioni.
Procedimenti così complessi richiedono strutture adeguate: molto spesso si tratta di grandi vasche nelle quali queste superfici vengono immerse, per dare la possibilità ai reagenti chimici di svolgere la loro azione.
Questo vale per i procedimenti di decapaggio, passivazione, anodizzazione ed elettrolucidatura.
Anche se esistono casi in cui si procede manualmente, infatti, l’immersione – almeno fino a poco tempo fa – costituiva il metodo più veloce ed efficace per portare a termine i trattamenti.
L’utilizzo dell’acqua nei procedimenti
È infatti proprio l’acqua la protagonista della maggior parte dei procedimenti, che richiedono frequenti e ripetute fasi di lavaggio, per assicurarsi che i pezzi siano completamente puliti.
L’acqua utilizzata, di norma, è destinata allo scarto.
Ma noi di Bama abbiamo sempre cercato metodologie più efficaci per i nostri procedimenti, che ci consentissero non solo di portare a casa un ottimo risultato, ma anche di salvaguardare l’ambiente.
Abbiamo quindi deciso di mettere a punto degli studi per capire se fosse possibile utilizzare dei metodi e degli strumenti che ci permettessero di salvaguardare l’ambiente, attraverso il riutilizzo delle acque. E così ci siamo avvicinati all’economia circolare.
Cosa si intende per economia circolare?
Con questa espressione intendiamo un sistema economico che è in grado di “autorigenerarsi”, nel senso che non ha bisogno del rifornimento di ulteriore materia prima: è quindi un sistema ecosostenibile.
È proprio qui che sta la differenza tra economia lineare e circolare. La prima, una volta esaurito il processo di produzione, ha bisogno di rifornirsi all’esterno; nella seconda, invece, si recupera tutto il materiale utilizzato.
I progetti di economia circolare sono quindi quelli che non producono un costo per l’ambiente.
Un obiettivo difficile da realizzare per Bama, considerando che si occupa di una produzione così particolare.
Abbiamo deciso di tutelare quello che è un bene primario per l’intera umanità: l’acqua.
Le sperimentazioni
Nei nostri procedimenti utilizziamo, come abbiamo detto, grandi quantità di acqua. Il primo passo da fare è stato quindi quello di recuperare, almeno in parte, queste acque.
Bama si sta impegnando nel riciclo di parte di acque di lavaggio nell’ottica del risparmio di un bene sempre più prezioso. Per fare questo è già stato realizzato un impianto di pilota di ricircolo delle prime acque di lavaggio ed è iniziata la progettazione di quello che sarà un nuovo impianto di grandi dimensioni collegato al chimico fisico tuttora esistente.
Un obiettivo ambizioso, che richiede un ammodernamento delle procedure e delle strumentazioni da utilizzare, e anche una nuova formazione per le risorse umane coinvolte.
L’economia circolare in Italia non è ancora una realtà ben strutturata. Sono poche le imprese che compiono volontariamente lo sforzo di ammodernare le proprie infrastrutture per aver un minor impatto sull’ambiente.
Gli investimenti
Il riciclo dell’acqua o la depurazione delle acque non sono infatti un obbligo imposto dalla legge. Si tratta di un’azione volontaria, un investimento ingente che viene portato avanti solo grazie all’impegno delle imprese.
Un impegno che noi abbiamo preso in carico molto seriamente: oggi in Bama i costi legati all’ambiente rappresentano la seconda voce del bilancio.
Da una parte il rispetto delle regole sempre più severe e stringenti e dall’altra l’impegno volontario ci ha portato ad effettuare tutta una serie di interventi per permettere all’azienda di continuare il suo percorso in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Le applicazioni
Il principio fondamentale che è il riciclo dell’acqua ci ha portato anche a rivedere altri procedimenti già in essere. Abbiamo infatti introdotto anche la lavorazione del decapaggio a pioggia.
Si tratta di una innovativa modalità di esecuzione del decapaggio: piuttosto che essere immerse, le superfici vengono coperte da una pioggia di agente decapante, che consente di utilizzare una quantità notevolmente inferiore di reagenti chimici.
Anche in questo caso, si recuperano le acque utilizzate nel primo risciacquo, per essere utilizzate successivamente.
In questo modo riusciamo a raggiungere simultaneamente due obiettivi, quello di un ridotto utilizzo di sostanze chimiche e del riciclo dell’acqua.