Spesso sentiamo la parola decapare riferita ai più svariati ambiti e nei più diversi contesti: dal parrucchiere, al negozio di mobili, dal ferramenta o anche in casa.
Ma cosa significa decapare e perché è una tecnica che viene utilizzata così spesso su tantissimi oggetti? Quali sono i benefici che derivano da questo trattamento?
Perché decapare i materiali? I benefici del decapaggio per metalli e altri elementi
La tecnica del decapaggio consiste nell’eliminazione di uno strato superficiale da un materiale attraverso l’utilizzo di soluzioni di alcali o acidi. Lo strato rimosso, il suo spessore e la sua composizione dipendono ovviamente dal materiale stesso.
È possibile decapare su oggetti organici e inorganici, e il risultato può essere ovviamente molto diverso. Negli ultimi anni è molto in voga, ad esempio, decapare i capelli, per rimuovere il colore naturale e donare colorazioni più chiare o su cui lavorare successivamente.
Allo stesso modo, è molto comune decapare mobili in legno, poiché questo procedimento consente di ottenere il famoso effetto “shabby”, che dona un look invecchiato all’oggetto.
Il decapaggio dei metalli
Ma non siamo qui per parlare di capelli e di arredamento! Quello che ci interessa è decapare i metalli, e capire le potenzialità che questo procedimento offre per la longevità degli oggetti trattati.
Come funziona il decapaggio?
Abbiamo detto che decapare significa eliminare uno strato superficiale di un materiale. Nel caso dei metalli, ciò significa eliminare uno strato di ossido, che è una sorta di pellicola che si deposita sui metalliper effetto di agenti atmosferici e contaminanti.
Lo scopo del trattamento di decapaggio è quello di preparare il materiale al meglio per affrontare lo step successivo della lavorazione, che nella quasi totalità dei casi consiste nell’applicazione di uno strato passivante.
Il procedimento
Per decapare è necessario adoperare delle soluzioni apposite. Queste, opportunamente progettate, sono in grado di svolgere la funzione di dissolvimento dello strato superficiale dell’oggetto.
Si procede dunque a depositare l’oggetto in immersione in soluzioni di sostanze principalmente acide. Una volta che l’oggetto entra in contatto con la soluzione, gli acidi “provvedono” a svolgere la loro azione, rimuovendo e solubilizzando gli ossidi presenti sulla superficie.
Il processo può avere una durata variabile, che dipende principalmente dalla grandezza dell’oggetto in questione e dalla quantità di ossido – o meglio, dallo spessore dello strato – da eliminare.
In alcuni casi, però, il procedimento per immersione per decapare viene sostituito da un’altra tecnica, che è quella della spazzolatura o della sabbiatura. Si tratta di metodologie più lente e dispendiose rispetto a quella a immersione. Vengono quindi scelte solo in casi particolari, come ad esempio quando l’oggetto è troppo grande per essere immerso in una vasca o quando il residuo è particolarmente “ostico”, ossia difficile da rimuovere tramite l’azione chimica delle soluzioni.
La tecnica manuale consente invece di insistere sufficientemente per raggiungere il risultato.
Perché decapare?
Ci si potrebbe chiedere perché si dovrebbe procedere a decapare un oggetto, per poi magari depositare altri strati sopra. Qual è lo scopo di questo trattamento?
Gli oggetti in metallo che usiamo quotidianamente, come tubazioni, pentole e altri oggetti in acciaio inox, rame o alluminio, subiscono questi trattamenti perché solo in questo modo è possibile conferire al materiale le caratteristiche di resistenza agli agenti corrosivi e atmosferici, nonché di durezza e resistenza.
Tutti i metalli che adoperiamo, per poter essere utilizzati e funzionare a lungo e bene, passano attraverso diverse fasi di lavorazione di cui pochi sono a conoscenza. Prima ancora di assumere la forma finale, infatti, è il materiale stesso a dover essere trattato. Il decapaggio è quindi un’azione preliminare ad altri procedimenti.
Lo scopo del trattamento è di eliminare tutti i residui che possono essersi formati con le precedenti lavorazioni. Grasso, impurità e molto altro possono inficiare infatti tutti i trattamenti successivi.
I materiali
I metalli su cui decapare possono essere diversi.
Il materiale principale sui cui performare questo procedimento è sicuramente l’acciaio al carbonio. Quest’ultimo è infatti notoriamente è oggetto di usura e di corrosione per la sua stessa natura. I componenti di questo materiale, infatti, subiscono un processo di corrosione per la sola presenza degli agenti atmosferici.
Per questo è necessario decapare durante le primissime fasi di lavorazione, ovvero subito dopo aver effettuato i procedimenti che prevedono l’impiego di deformazioni a caldo o saldature.
Anche l’utilizzo di determinati strumenti può contaminare l’acciaio al carbonio, così come lo stoccaggio insieme ad altri tipi di metalli.
L’inox
Ma l’acciaio al carbonio non è certo l’unico materiale da decapare.
Esistono infatti molti altri metalli che possono o devono subire questo procedimento, per preservarne al meglio le caratteristiche intrinseche.
L’acciaio inossidabile è uno di questi. Nonostante questo materiale sia naturalmente “protetto”, infatti, il decapaggio viene normalmente eseguito. Come mai?
Lo strato protettivo antiossidante tipico dell’acciaio inossidabile è di natura molto fragile, poiché regge su un equilibrio precario costituito dalla tensione superficiale dei suoi elementi. Quando questo equilibrio viene rotto, lo strato protettivo si dissolve, e può essere ricostituito solo artificialmente mediante il decapaggio.
Altri metalli
Anche l’alluminio subisce questo passaggio durante le diverse fasi di lavorazione che portano al prodotto finito. Questo metallo, infatti, proprio come gli altri presenta sulla sua superficie diversi residui, costituiti principalmente da ossidi disomogenei, dovuti al passaggio in diversi macchinari durante le precedenti fasi della produzione.
Infine, anche rame e titanio fanno parte di quel gruppo di materiali che è necessario decapare. La mancata esecuzione di questo trattamento provoca infatti un invecchiamento precoce del materiale stesso, che porterebbe in poco tempo alla necessità di una sostituzione, o di dover rinunciare all’oggetto. Nel caso del rame, poi, il processo di ossidazione diventa evidente non solo dal punto di vista funzionale, ma anche dal punto di vista estetico, con una trasformazione del colore che diventa il famoso “verde rame”.
Gli agenti
Le sostanze utilizzate per decapare sono diverse a seconda del materiale da trattare. Bama, ad esempio, nel suo laboratorio ha progettato e realizzato una serie di soluzioni che limitano il più possibile l’utilizzo di sostanze nocive, ma che siano ugualmente in grado di svolgere la loro funzione decapante.
Ogni materiale avrà quindi uno specifico agente, studiato appositamente per ottenere il miglior risultato.